"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

giovedì 21 giugno 2007

Il ministero dell'ambiente ha rilasciato l'autorizzazione richiesta in aprile dalla Provincia

L'orsa Jurka sarà catturata e i suoi cuccioli saranno controllati mediante radiocollare. Il ministero dell'Ambiente ha autorizzato la cattura dell'orsa discola come richiesto ancora in aprile dalla Provincia. Il personale preposto, già attivato, potrà così intervenire e procedere secondo l'autorizzazione ministeriale, giunta dopo il parere positivo dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica, referente tecnico del ministero. Per l'Infs, l'orsa protagonista delle scorrerie nei centri abitati, e mamma di «Bruno», l'orso abbattuto in Baviera, con le sue visite spavalde fra case e pollai a lungo andare potrebbe anche compromettere il progetto Life. Di qui il via libera alla cattura, con il suggerimento che venga sostituita con un orso importato dalla Slovenia (ma in questo caso l'ultima parola spetta alla Provincia). Tornando alla cattura, questa riguarda solo l'orsa problematica, e non i suoi tre cuccioli. Inoltre, visti i suggerimenti dell'Infs e le stesse dichiarazioni del presidente della Provincia Lorenzo Dellai, sembra improbabile che la scelta del recinto in cui rinchiuderla ricada su di una struttura aperta al pubblico. Non è detto, dunque, che Jurka finisca nei recinti di Spormaggiore o di San Romedio, che fra l'altro non sono di proprietà provinciale."


Fonte: l'Adige del 21/06/2007 e come al solito il Forum Misty mountains

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Non sarebbe meglio rieducarci tutti alla convivenza con gli animali selvatici visto che abbiamo invaso il loro territorio con la nostra civiltà?
La mia può essere considerata utopia di un sognatore, ma sarebbe ora che le Istituzioni iniziassero ad adottare politiche di salvaguardia del mondo selvatico improntate sulle esigenze degli animali. L'uomo si adatterà. Non è forse l'unica specie che sopravvive ad ogni cataclisma!? Se per l'uomo c'è l'indulto, perchè gli animali che si comportano da tali diventano "problematici" e vengono condannati agli arresti domiciliari? Dopo Yoga, Stella adesso anche Jurka!allora tutti questi studi a che servono se poi non siamo in grado di gestirli?
Complimenti per il blog!
Piviere

OrsoBruno ha detto...

Grazie mille per il commento e per i comlimenti. Anche io la penso come te, ma spesso la "rieducazione" dell'uomo ad una coabitazione con gli animali selvatici non è semplice e, mi duole dirlo, rinchiudere esemplari "problematici" all'interno di aree specifiche significa in primo luogo proteggere l'animale da una specie ancora più pericolosa: l'uomo. Basta tornare indietro di un anno e ripensare al povero Bruno(o JJ1 per i più tecnici)preferiresti vederlo all'interno di un'area faunistica o impagliato in un museo?
Un saluto...

Anonimo ha detto...

Non preferisco vedere l'orso impagliato in un museo, ma se poi non simao in grado di gestirli, perchè non li abbiamo lasciati in Slovenia? perchè li abbiamo costretti alla convivenza forzata in Italia, ben sapendo che l'orso ha bisogno di spazi molto ampi e ben sapendo che l'orso, come tutti gli animali non distinguono le frontiere che separano una preda italiana da una tedesca o austriaca? allora che studiosi sono? o meglio: visti gli insuccessi del Trentino, non sarebbe meglio ammettere che in Italia siamo indietro anni luce sulla conoscenza scientifica del plantigrado? nonn sarebbe meglio ammettere il flop del trentino? se l'orso da quelle parti si è estinto, evidentemente deve esserci un motivo!
uando parlo di politiche ambientali improntate sulle esigenze dei selvatici, intendo anche le loro esigenze spaziali. Non si può pretendere conservare un cubetto di ghiaccio sulla spiaggia senza i dovuti accorgimenti.

OrsoBruno ha detto...

Purtroppo in un progetto come quello di Life Ursus (http://blogorsobruno.blogspot.com/2007/06/il-progetto-life-ursus.html) non sono solo gli studiosi a dover dire la loro, ma anche amministratori locali e politici vari, nonchè i responsabili del parco (non so come funziona all'Adamello Brenta, ma in molti altri parchi anche loro sono spesso politici). La responsabilità non cade quindi solo su chi dice "ok possiamo reintrodurre l'orso" ma anche su tutti gli altri che possono far deviare anche "in itere" un progetto con una semplice decisione. La responsabilità è quindi corale e spesso dettata da ragioni più economiche che conservazionistiche. Non reputo che ciò che è stato fatto in Trentino finora sia un flop, a volte purtroppo possono capitare degli imprevisti. L'Italia in cui l'orso è scomparso nei secoli passati era un Paese pieno di diffidenza e terrore verso questo animale, speriamo solo che la sua reintroduzione oltre a ripopolare l'Italia di plantigradi non la ripopoli di questo tipo di sentimenti.

Anonimo ha detto...

E' un augurio che ci facciamo tutti anche se le premesse non sono buone..se consideri che il bracconaggio non cessa ad allentare la sua morsa! bocconi avvelenati indirizzati ai lupi, dalla Calabria in su sono all'ordine del giorno e l'orso fuori dai confini delle aree protette può rischiare di rimanere vittima anche di un banale investimento automobilistico! Non sono d'accordo quando dici che l'orso in Italia si era completamente estinto perchè in Abruzzo c'è sempre stato. Non so se l'unico autoctono orso italiano (chiedo conferma) ma sicuramente c'è sempre stato. Comunque, secondo me, gli studiosi non hanno la responsabilità al 100 x 100%, su questo sono perfettamente d'accordo, sicuramente hanno il dovere di informare i cittadini quando amministratori e politiconzoli dell'ultima ora deviano progetti di conservazione, altrimenti mi vien da pensare che anche loro, in fondo, hanno qualcosa da guadagnarci, ci sono centinaia di persone come e te pronti a difenedere i progetti di conservazione di qualsiasi selvatico, tenere all'oscuro o parzialmente informati alimenta una fumosità che non fa presagire nulla di buono. D'altronde, siamo uomini mica santi! e gli studiosi non fanno eccezione, sono uomini come te e me.
Ciao Piviere

OrsoBruno ha detto...

Mea culpa per non aver utilizzato una forma grammaticale corretta. Sono abruzzese DOC e so perfettamente che l'orso bruno imarsicano (Ursus arctos marsicanus) in Abruzzo non è mai scomparso. Per precisione è una sottospecie endemica, cioè fortemente legata al territorio ed unica nel suo genere. La mia frase "L'Italia in cui l'orso è scomparso nei secoli passati" è senz'altro errata, non intendevo infatti dire questo. Facevo riferimento al fatto che soprattutto nelle Alpi, a causa dell'azione antropica l'orso bruno ha visto il suo numero ridursi in modo drastico, essendo praticamente estinto almeno a livello biologico (esemplari troppo vecchi e ormai non più in età da riproduzione). Chiedo scusa per la svista...Ciao!!!!