"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

mercoledì 3 ottobre 2007

Un attacco al cuore dell'Abruzzo

Abruzzo, cuore verde d'Europa. Abruzzo forte e gentile. Abruzzo, tutta la tua natura.
Slogan che suonano bene, che fanno pensare ad una cultura regionale volta alla tutela e alla protezione natura.
L'abruzzo la scorsa estate è stato colpito da incendi dolosi che ne hanno decimato le foreste, ieri, lo sconsiderato gesto ha attaccato gli abitanti stessi di questi boschi. Il cuore verde d'Europa brucia, il cuore verde d'Europa viene avvelenato. Dov'è questa tutela per la natura? Come viene protetto uno dei simboli, se non IL simbolo della mia regione? E' possibile che ci sono ancora uomini che non capiscono che la diversità naturale è un bene unico, prezioso ed irripetibile? Come possono delle persone avere la presunzione di disporre della vita e della morte di altri esseri viventi per scopi personali. Perchè di questo si tratta. Gli orsi sono stati avvelenati, ormai lo scenario è ben configurato, anche senza i risultati delle analisi delle analisi autoptiche. Bernardo e i suoi simili hanno mangiato carne di una capra, a sua volta avvelenata con degli anticrittogamici, che era stata portata in una delle zone più frequentate dai plantigradi. Quella non è una zona di pascolo, cosa ci faceva una capra isolata e per di più imbottita di anticrittogamici? Distruggere l'orso significa annientare lo spirito della nostra regione, forte e gentile per l'appunto. Un'endemismo unico al mondo che gli altri Paesi ci invidiano, una ricchezza unica che non è ripetibile o recuperabile nel caso in cui scomparisse. Come ci comporteremmo se uno sconsiderato incendiasse la Gioconda, o distruggesse il David di Michelangelo? Parigi, Firenze e il mondo intero perderebbero delle ricchezze uniche, inestimabili. La nostra natura è così, unica e non replicabile, è la nostra ricchezza, e se dovesse scomparire perderemmo una parte di noi stessi, della nostra anima. Ma la cosa che mi amareggia maggiormente è pensare al fatto che i colpevoli sono ancora a piede libero e probabilmente, come successo per gli incendi, rimarranno impuniti.

1 commento:

pierosalvatore ha detto...

Sono un abruzzese che vive in Umbria e sempre, i miei amici hanno sempre associato la mia origine con le caratteristiche della bellezza naturale della mia regione, tanto che scherzosamente mi associano sempre al carattere degli orsi. In questi giorni molti mi chiamano per sapere cosa passa nella testa di alcuni sconsiderati miei corregionali, che hanno trasformato le nostre foreste in neri deserti, dalla bellezza simile a quella di un orinatoio.
Io penso che chi avvelena questi stupendi e rarissimi animali o trasforma foreste la cui bellezza rimanda la fantasia ad immagini paradisiache in lande brulle e franose non abbia natura e dignità umane.
Bisogna agire con molta energia. Questi cretini non meritano di vivere!!