"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

mercoledì 26 marzo 2008

Impagliato il "ladro" Bruno

Colto di sorpresa mentre distrugge alcuni alveari per rubare un po' di miele: si presenterà così, da domani, ai visitatori del museo "Mensch und Natur" di Monaco di Baviera, l'orso "Bruno", abbattuto quasi due anni fa nel sud della Germania.
Nei mesi scorsi il corpo del plantigrado nato in Italia è stato sottoposto a un processo di impagliatura che ha richiesto oltre 1.400 ore di lavoro; il risultato verrà mostrato in un'esposizione permanente che ripercorrerà, tra l'altro, le ultime settimane di vita dell'animale. Sul muso di Bruno, presentato all'interno di un grande cubo di vetro, spiccano alcune api finte.
La "posa" è stata ripresa da un evento reale: il 16 giugno 2006 l'orso distrusse infatti diversi alveari appartenenti ad un apicoltore nella località bavarese di Kochel am See. Dieci giorni dopo Bruno o JJ1, secondo il suo nome ufficiale, venne abbattuto da alcuni cacciatori nei pressi del lago Spitzing. In precedenza erano state ritrovate nella zona alcune pecore sbranate, il che aveva creato il panico tra la popolazione locale.
Bruno, nato nel parco Brenta-Adamello, era il primo orso in libertà ad essere entrato in Germania dopo oltre 170 anni. Il suo predecessore, un orso ucciso nel 1835 in Baviera, è esposto nello stesso museo. Dopo l'abbattimento di Bruno, il governo italiano aveva chiesto senza successo la restituzione del corpo.


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