"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

mercoledì 19 marzo 2008

L'orso di Bergman

Nel 1920 uno zoologo svedese, Sten Bergman, osservò che la pelle di un orso della Kamchatka era eccezionalmente grande, molto di più di quella degli orsi della zona. Il pelo che ricopriva la pelle era corto, al contrario di quello lungo che ricopriva gli orsi della Kamchatka ed aveva un colore nero molto scuro. Bergman racconta inoltre delle numerore impronte trovate.
Le tracce erano di dimensioni sorprendenti, 30-25 cm e facevano pensare ad un orso mostruoso. Bergman descrisse l'orso come Ursus arctos piscator , ma è più comunemente conosciuto come Orso di Bergman. L'orso probabilmente è ormai estinto e nessun altro avvistamento è stato riportato dalla descrizione della specie ad opera dello zoologo nel 1936. La storia degli orsi della Kamchatka scomparve per anni, solo per riapparire grazie a Rodion Sivobolov, un cacciatore che viveva lungo le coste del Mare di Bering nella Kamchatka del nord. Sivobolov aveva sentito delle leggende locali che parlavano di uno strano orso chiamato Irkuiem (“pantaloni tirati giù”) o Kainyn-Kutho (“Dio orso”).
I popoli Korjak e Chukchi descrivono una bestia con le zampe anteriori molto più lunghe di quelle posteriori e un rigonfiamento di grasso fra le zampe posteriori che gli davano l’aspetto di un paio di pantaloni abbassati, da cui il nome. Il numero di questi animali, racconta il cacciatore, sembra essere sceso dopo l’introduzione dei fucili nella zona.
N.K. Vereshchagin era uno dei biologi russi che ricevettero la descrizione dell’Irkuiem dal cacciatore. Vereshchagin avanzò una teoria radicale in cui il misterioso “pantaloni abbassati” era un esemplare sopravvivente di Arctodus simus, un orso preistorico mostruoso tipico del Nord America e della Russia. L’orso in piedi era circa il doppio più grande del più grande orso oggi vivente. Vereshchagin scrisse nel 1987 un articolo sulla rivista Ohota in cui descriveva la teoria dell’Arctodus.
Altri biologi, anche coloro che credevano alla storia di Sivobolov, non erano d’accordo con la teoria di Vereshchagin. Fecero notare infatti che l’orso preistorico non somigliava in tutto all’Irkuiem: aveva infatti zampe abbastanza lunghe, ad ogni modo più lunghe rispetto a quelle attribuite all’Irkuiem. Così la saga dell’orso si spense, almeno per due anni. Nel 1989, un altro biologo, Valerij Orlov, scrisse di un misterioso orso della Kamchatka. Il geologo Oleg Kuyaev successivamente lanciò una caccia all’orso. A differenza di Vereshchagin, Orlov prese in considerazione la possibilità che l’orso misterioso fosse simile ad un orso polare che dopo aver girovagato per il mare di Bering sia diventato stanziale in Kamchatka. Teorizzò anche che poteva esserci una colonia permanente di orsi polari in Kamchatka (George M. Eberhart riportò dell’avvistamento di un misterioso orso chiamato Qoqogak a Barrow in Alaska nel 1958, affermando che fosse un orso polare gigante).
Orlov venne immediatamente contattato da F.R. Shtilmark. Shtilmark era uno di quelli che aveva ricevuto una lettera da Sivobolov. Ancora scettico, Orlov scrsse al cacciatore, chiedendo maggiori informazioni e allo stesso tempo scrisse ad un guardicaccia della Kamchatkan. Il guardiacaccia riportò che non c’erano avvistamenti di strain orsi nella regione; realizzò quindi che alla base della leggenda doveva esserci uno strano esemplare di orso polare. Nel frattempo il cacciatore rispose ad Orlov; allegò alla lettera una fotografia della pelle dell’Irkuiem.
Orlov e il guardiacaccia pensarono immediatamente che la pelle fosse quella di un comune orso bruno. Nelle lettere seguenti, il cacciatore inviò altre foto di pellicce e stimò inoltre che rimanevano ancora 120-135 Irkuiem. Ad ogni modo, non raccolse nessuna prova convincente come un dente o un cranio. La storia dell’Irkuiem, tristemente, sembra finire qui. Nel 1993, un lavoro sugli orsi russi mise la parola fine alla questione sulla sopravvivenza dell’Arctodus, e nel 1996, Orlov chiuse la questione sull’Irkuiem quando affermò che nessuna novità era giunta dalla Kamchatka da molti anni.
Delle domande però ancora restano senza risposta: Sten Bergman descrisse una leggenda criptozoologica? C’è l’Ursus arctos piscator dietro le storie dell’Irkuiem e del Dio-orso? E l’orso mostruoso della Kamchatka è estinto o si nasconde ancora nelle foreste?

Coleman, Loren and Jerome Clark. Cryptozoology A-Z. New York: Simon & Schuster, 1999
Eberhart, George M. A Geo-Bibliography of Anomalies. Westport, CT: Greenwood, 1980
Rybalko, Vladimir A. Pers. comm. December 9, 1998

Tradotto liberamente dall'articolo di Andrew D. Gable sul sito http://www.cryptozoology.com/cryptids/godbear.php


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